Rivalsa di inail e inps: cosa sono, quando scatta, come funziona e quanto tempo ho per pagare
Spesso, quando si verifica un infortunio mortale (o grave) sentiamo parlare di rivalsa da parte delle assicurazioni obbligatorie, INAIL e INPS possono rivalersi sul datore di lavoro per recuperare quanto erogato.
Vediamo nel dettaglio cosa significa, cosa succede e come si paga.
1. Cosa significa rivalsa
•INAIL (infortuni sul lavoro) paga: rendita ai superstiti, spese funerarie, indennizzi.
•INPS (pensione di reversibilità, assegni familiari, ecc.) può erogare prestazioni se spettano.
Entrambi hanno il diritto di chiedere al datore di lavoro responsabile il rimborso delle somme erogate, se l’infortunio è avvenuto per colpa o omissione del datore (violazioni sicurezza, mancata vigilanza, ecc.).
2. Procedura
1.INAIL/INPS anticipano le prestazioni ai familiari senza aspettare l’esito del processo.
2.Successivamente avviano un’azione di regresso (INAIL) o di rivalsa (INPS) nei confronti del datore di lavoro e degli eventuali altri responsabili.
3.Questa azione può avvenire:
- in sede civile (azione autonoma).
- in sede penale (se c’è un processo per omicidio colposo, l’INAIL/INPS si costituisce parte civile).
3. Quanto bisogna pagare
Dipende da:
•Ammontare delle prestazioni erogate:
- Esempio: INAIL calcola il capitale attuariale della rendita vitalizia ai superstiti (può valere centinaia di migliaia di euro).
- INPS calcola pensioni o assegni effettivamente corrisposti.
•Quote di responsabilità: se ci sono più responsabili (datore, preposto, RSPP, azienda appaltatrice, ecc.), il giudice può suddividere la somma.
Le cifre possono essere molto elevate:
•Una rendita INAIL a coniuge + 2 figli può superare i 500.000 € come valore capitale.
•A ciò si sommano pensioni INPS (se spettano) e il risarcimento civile ai familiari.
4. Tempi
•Prescrizione:
- INAIL ha 10 anni di tempo dall’erogazione delle prestazioni per esercitare l’azione di regresso.
- INPS segue termini analoghi per la rivalsa.
•Pagamento:
- Non c’è un termine fisso “standard” per pagare subito: l’obbligo nasce quando c’è una sentenza (penale o civile) o una transazione.
- Dopo la condanna, il pagamento deve avvenire nei tempi fissati dal giudice o secondo eventuale piano di rientro concordato.
5. Modalità di pagamento
•In unica soluzione (se l’azienda è solvibile).
•Rateizzazioni: possibili se l’ente accetta un piano di pagamento.
•Esecuzione forzata: se il datore non paga, INAIL/INPS possono agire con pignoramenti, iscrizione ipoteca, sequestro beni.
•Assicurazioni: molte aziende hanno coperture RC datore di lavoro (polizze RCO) che possono intervenire, ma spesso ci sono limiti massimi o esclusioni se ci sono gravi violazioni di legge.
In pratica:
•INAIL e INPS pagano subito i familiari.
•Poi chiedono al datore responsabile di restituire quanto erogato.
•Le somme possono arrivare a centinaia di migliaia di euro.
•Il pagamento avviene dopo una condanna o una transazione, e se il datore non paga spontaneamente, scatta il recupero coattivo.
Vediamo un esempio concreto per capire meglio.
Caso ipotetico
•Operaio 40 anni, stipendio lordo annuo: 30.000 €.
•Familiari superstiti: moglie (35 anni, casalinga) + 2 figli (8 e 12 anni).
•Decesso sul lavoro per mancanza di misure di sicurezza → responsabilità del datore accertata.
Prestazioni INAIL
1.Rendita ai superstiti:
- Moglie: 50% della retribuzione → 15.000 €/anno.
- Figlio minore: 20% ciascuno → 6.000 €/anno x 2 = 12.000 €/anno.
- Totale rendite annue = 27.000 €/anno.
2.Durata:
- Moglie: rendita vitalizia (può durare anche 40-50 anni).
- Figli: fino a 21 anni (o 26 se studenti).
3.Valore capitale attuariale (ossia quanto vale oggi tutta la rendita futura):
- Moglie (età 35, aspettativa di vita stimata 80): circa 600.000 €.
- Figli: circa 150.000 € ciascuno (totale 300.000 €).
- Totale stimato = 900.000 €.
4.Spese funerarie: circa 10.000 €.
INAIL paga circa 910.000 € complessivi (in rendita + spese).
Poi può chiedere al datore regresso per 910.000 €.
Prestazioni INPS
•La moglie ha diritto anche alla pensione di reversibilità (se il marito aveva contributi sufficienti).
•Supponiamo una pensione di 8.000 €/anno.
•Valore attuariale stimato: circa 300.000 €.
INPS può rivalersi per circa 300.000 € sul datore.
Risarcimento civile ai familiari
Oltre a INAIL e INPS, i familiari possono chiedere danno differenziale al datore:
•Danno morale / perdita parentale: cifre variabili, ma per coniuge e figli si arriva facilmente a 200.000 – 300.000 € a testa.
•In questo caso, totale: 600.000 – 800.000 €.
Somme complessive in gioco
•INAIL → 910.000 € (rivalsa).
•INPS → 300.000 € (rivalsa).
•Familiari → 600.000 – 800.000 € (risarcimento civile).
Totale potenziale a carico del datore: 1,8 – 2 milioni di euro.
Modalità di pagamento
•Sentenza o transazione: stabilisce l’importo.
•Se il datore è solvibile → pagamento diretto o rateizzato.
•Se no → pignoramento beni, immobili, conti correnti.
•Una polizza assicurativa aziendale (RCO) potrebbe coprire, ma spesso non copre le violazioni gravi di legge (es. mancanza totale di DPI).
In un caso reale come questo, il datore di lavoro rischia di dover restituire a INAIL e INPS oltre 1 milione di euro e in più pagare i risarcimenti diretti ai familiari, arrivando a cifre vicine ai 2 milioni.
Il suggerimento per ogni Datore di lavoro è quindi di tutelarsi con una buona polizza di assicurazione RCO, la Responsabilità Civile verso i prestatori d’Opera che molto spesso (accertatevi che la vostra la comprenda) include anche le azioni di rivalsa esperite dalle assicurazioni obbligatorie.
Una nota importante: nei casi sopra citati spesso si ravvisano in capo al Datore di lavoro responsabilità penali che, come tali, danno origine a procedimenti penali che non sono coperti dalla polizza di responsabilità civile.
Questo accade soprattutto quando si viene assolti poiché, in questo caso, non essendoci un risarcimento civile la polizza di responsabilità, per l’appunto, civile non interviene.
E’ buona tutela affiancare alla RCTO un’assicurazione di tutela legale che copra i procedimenti penali per evitare, come nel caso di assoluzione, di trovarsi innocenti ma condannati a pagare importanti spese di difese penale.