Cresce la domanda di rischi cyber ma sono davvero indispensabili?
Negli ultimi anni il rischio informatico è passato da tema tecnico a priorità strategica per qualunque impresa o studio professionale.
La digitalizzazione crescente unita all’aumento degli attacchi informatici su scala globale ha trasformato la copertura cyber in uno strumento essenziale per la continuità operativa e la protezione dei dati.
Perché cresce la domanda di polizze cyber?
La principale ragione è la natura moderna delle minacce. Ransomware, furto di dati, blocco dei sistemi e violazioni della privacy possono causare danni molto più rilevanti rispetto alle polizze tradizionali.
In caso di attacco, un’azienda può subire:
- Interruzione dell’attività e perdita di fatturato
- Costi tecnici di ripristino dei sistemi
- Sanzioni legate alla normativa GDPR
- Danni reputazionali con impatto sui clienti
- Richieste di risarcimento da parte di terzi
Si tratta di rischi concreti che coinvolgono anche PMI e studi professionali, non solo grandi aziende.
Cosa copre una polizza cyber moderna?
- Le soluzioni disponibili oggi includono tipicamente:
- Gestione dell’incidente con specialisti informatici
- Ripristino dei dati e delle infrastrutture
- Copertura delle spese legali e sanzioni privacy
- Rimborso dei mancati incassi per fermo attività
- Protezione in caso di estorsione digitale (ransomware)
- Responsabilità civile verso terzi per violazione dati
L’aspetto distintivo è la presenza di un vero e proprio team di emergenza attivo 24/7, che interviene per contenere il danno e riportare l’azienda operativa.
Perché interessa studi tecnici, commercialisti, consulenti e liberi professionisti?
I professionisti gestiscono informazioni sensibili dei clienti: bilanci, dati fiscali, progetti, informazioni personali. Una violazione può mettere in discussione la continuità dello studio e la fiducia dei clienti.
Per questo le coperture cyber stanno diventando complementari alle polizze di responsabilità professionale.

