Perché le assicurazioni auto sono aumentate così tanto

27.09.25 13:39 - Comment(s) - By Massimo Ciprandi

L'aumento esponenziale delle assicurazioni; avidità o necessità?

Le assicurazioni – soprattutto auto,  sono aumentate molto di prezzo negli ultimi anni per un mix di fattori che si sommano uno sull’altro. 
Vediamoli insieme come se fossero i pezzi di un puzzle.

Inflazione generale
Riparare un’auto, ricostruire una casa o pagare cure mediche oggi costa molto di più rispetto a 3-4 anni fa. Ricambi, materiali da costruzione, manodopera: tutto è rincarato. L’assicuratore, che deve rimborsare questi costi in caso di sinistro, adegua i premi.
Aumento della frequenza e della gravità dei sinistri
Dopo il lockdown, il traffico è ripartito forte e gli incidenti sono tornati a salire. In parallelo, le auto moderne hanno componenti tecnologici (sensori, radar, telecamere) che rendono anche un piccolo urto molto più costoso da riparare.
Cambiamento climatico e catastrofi naturali
Eventi come grandinate eccezionali, alluvioni e tempeste stanno diventando più frequenti e violenti. Le assicurazioni pagano più indennizzi e alzano le tariffe per coprirsi.
Andamento dei mercati finanziari
Le compagnie non guadagnano solo dai premi, ma anche investendo i capitali. Se i rendimenti oscillano o non compensano l’aumento dei sinistri, si compensa alzando i prezzi delle polizze.
Fattore sanitario (soprattutto RC auto e polizze malattia)
I costi della sanità privata e dei risarcimenti per danni fisici crescono più velocemente dell’inflazione normale.

In breve: non è “avidità improvvisa” delle compagnie, ma un effetto combinato di inflazione, rischi più costosi e frequenti, e contesto economico-finanziario.
Vediamo insieme un esempio concreto con l’auto, che è il campo dove l’aumento si sente di più:

Dieci anni fa
Un tamponamento leggero con una utilitaria del 2010:
Paraurti in plastica rigida: 250 €
Verniciatura: 150 €
Manodopera: 200 €
Totale: circa 600 € di danno.

Oggi
Stesso tamponamento con una utilitaria del 2023:
Paraurti con radar e sensori di parcheggio integrati: 400 € solo il pezzo.
Verniciatura con vernice perlata: 300 €.
Ricalibrazione sensori ADAS (telecamera frontale, radar per frenata automatica): 500 €.
Manodopera più cara: 300 €.
Totale: circa 1.500 € – 2.000 € per lo stesso urto.

E questo senza considerare i casi più gravi, tipo un SUV elettrico danneggiato nella batteria: lì si parla facilmente di decine di migliaia di euro.
Lo stesso discorso vale per la casa: un’alluvione oggi comporta costi più alti perché materiali e lavori edili sono rincarati, e per la salute: una frattura con degenza privata può costare il doppio rispetto a dieci anni fa.
Ecco perché le compagnie devono aumentare i premi: se i sinistri costano il 50-100% in più, ma i premi restano fermi, i conti non tornano.

Ma entriamo insieme nel “laboratorio” delle assicurazioni e vediamo cosa succede davvero.
Non c’è un tiro di dadi: l’aumento dei premi si basa su calcoli attuariali, cioè previsioni statistiche e matematiche su rischi e costi futuri. Ti faccio lo schema:

1. Frequenza dei sinistri
Le compagnie osservano quanti incidenti avvengono in un certo periodo su un certo numero di polizze.
Esempio: 100.000 auto assicurate → 5.000 sinistri = frequenza del 5%.
2. Costo medio del sinistro
Guardano quanto costa in media ciascun sinistro.
Esempio: se in totale pagano 50 milioni per 5.000 sinistri, il costo medio è 10.000 € per sinistro.
3. Costo atteso per polizza
Moltiplicano la frequenza per il costo medio:
5% × 10.000 € = 500 € attesi per ogni polizza.
Questo è il cuore del premio: quello che “statisticamente” serve a coprire i risarcimenti.
4. Spese di gestione e margine
Al costo atteso si aggiungono:
spese di gestione (stipendi, agenzie, burocrazia);
tasse;
margine di utile.
Quindi, se i 500 € attesi diventano 700 € con spese e margine, quello sarà il premio da chiedere.
5. Adeguamenti
Se i dati mostrano che:
i sinistri sono più frequenti (più traffico, più incidenti),
i costi medi sono più alti (riparazioni tecnologiche, inflazione),
il premio deve crescere.
Esempio: se il costo medio del sinistro passa da 10.000 € a 12.000 €, il premio medio per polizza sale da 500 € a 600 € ancora prima di spese e tasse.

In pratica, l’aumento non è deciso “a sentimento”: ogni anno gli attuari ricalcolano questi numeri e aggiornano le tariffe.
Ti faccio un mini-esperimento numerico, così vedi subito l’impatto:

Scenario iniziale
Auto assicurate: 100.000
Frequenza sinistri: 5% (quindi 5.000 sinistri)
Costo medio sinistro: 10.000 €
Totale pagato dalle compagnie = 5.000 × 10.000 € = 50 milioni €
Costo medio per polizza = 50 milioni ÷ 100.000 = 500 €
Aggiungendo spese e margine, il premio finale diventa per esempio 700 €.

Scenario con costi +20%
Stessi sinistri, ma il costo medio sale a 12.000 € (tipico effetto inflazione + tecnologia).
Totale pagato = 5.000 × 12.000 € = 60 milioni €
Costo medio per polizza = 60 milioni ÷ 100.000 = 600 €
Con spese e margine, il premio finale diventa circa 840 €.

Risultato: il premio aumenta del 20% solo perché i costi di riparazioni e risarcimenti sono saliti del 20% e se oltre a questo cresce anche la frequenza dei sinistri (da 5% a 6%), l’effetto si amplifica ancora di più.

Questo è quello che è accaduto negli ultimi anni segui il nostro blog per capire sempre di più il mondo delle assicurazioni così vicino al nostro ma che sembra, e dico sembra, tanto lontano.

Massimo Ciprandi

Massimo Ciprandi

CEO Aegis Intermedia
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